TONO E ATTIVITA' ADATTOGENA - ADATTOGENI : GINSENG

L'articolo e' a cura della Dott.ssa Maria Nves Visani - Farmacista e Naturopata della Parafarmacia Salute e Natura di Faenza (Ra)

Il Ginseng (Panax Ginseng Meyer) appartiene alla famiglia delle Araliacee. Dal punto di vista botanico presenta un caule alla cui estremità sono poste delle foglie palmato-composte con cinque foglioline ellittiche e seghettate al margine.

I fiori sono infiorescenze terminali ad ombrello e la radice a fittone, presenta uno o due ramificazioni della parte superiore. I frutti sono piccole bacche rosse.

Proviene dall'Asia in particolare da Cina, Corea e Giappone.

Della pianta si usa la radice e in base a come essa è trattata darà il ginseng bianco o rosso. Per ottenere il bianco si essica la radice alla quale è stata tolta la cuticola esterna, mentre il rosso si ottiene trattando la radice col vapore. Quest'ultimo sembra essere più efficace per l'alto contenuto in saponine.

Le varietà provenienti da radici più vecchie sono di maggior pregio.

Vengono utilizzati l'estratto fluido, l'estratto secco, la tintura madre in cui vengono titolati i ginsenosidi in particolare Rg1 min al 1,5%.

Oltre alle saponine chiamate ginsenosidi vi sono acidi grassi, steroli liberi e glucosati (es: beta-sitosterolo e il suo glucoside), polisaccaridi o PANAXANI (pectine, amido e glicani).

I glicani provenienti da ginseng coreano e cinese posseggono un'azione IPOGLICEMIZZANTE più marcata di quello giapponese.

Inoltre avremo glucosio, ß-amilasi, vit. B1-B2-B12, acido pantotenico, diotina, colina, minerali, peptidi, tra cui sostanze simili a EGF (Epidermal Growth Factor) e renina, infine un polisaccaride ad azione antiulcerosa.

Sono stati compiuti molti studi da parte degli scienziati russi fin dagli anni '50 che hanno messo in luce i meccanismi d'azione. Studi sui ratti hanno provato un aumento del rilascio di acetilcolina a livello cerebrale che migliora le capacità cognitive agendo sulle amine endogene: dopamina e noradrenalina e serotonina.

È stato provato come esso determini una riduzione della noradrenalina indotta da stress. I ginsenosidi aumentano la sintesi dell'ossido nitrico inducendo vasodilatazione a livello dei polmoni, cuore, reni e corpi cavernosi. Aumentano la sopravvivenza delle cellule neuronali in coltura e interagiscono col fattore di crescita dei nervi.

 

 

PREVALENTI AZIONI FARMACOLOGICHE

 

1. ALIVELLO DEL SNC:

- aumento dell'attività elettrica delle cellule corticali

- potenziamento del NGF (Nerve Growth Factor) e aumento della vita media dei neuroni

- stimolo del sistema colinergico che porta aumento della memoria, delle capacità di apprendimento, dell'attenzione, del tono dell'umore

 

  • AZIONE SUI NEUROTRASMETTITORI: la pianta riduce i livelli di GABA (acido gamma aminobutirrico), di acido glutammico, noradrenalina e serotonina se il periodo di somministrazione supera le due-tre settimane. Per periodi più brevi invece aumenta la presenza di questi neurotrasmettitori. Il ginseng usato in prevenzione di eventi stressogeni, sembra impedire l'aumento di recettori dopaminergici responsabili delle dipendenze (es. uso di droghe).

 

  • RIDUZIONE DEGLI EFFETTI DA OPPIACEI: il ginseng sembra ridurre la dipendenza e la tolleranza alla morfina e altri oppiacei senza ridurne gli effetti farmacologici positivi

 

  • EFFETTI RISCONTRATI IN VIVO IN SEGUITO AD ISCHEMIA CEREBRALE: alla dose di 10mg/kg/die antagonizza il calo della memoria e delle facoltà cognitive da ischemia cerebrale transitoria. L'iniezione endovenosa di ginsenoside Rg1 sembra ridurre l'estensione della zona infartuata dal 20% al 49% i deficit neurologici di circa il 20%, l'accumulo di Ca nelle cellule dal 22% al 50% e la perdita dei Potassio delle stesse dal 18% al 37%.

 

2. AZIONE ANTIFATICA: tale azione è dovuta alla stimolazione del sistema nervoso per:

            a) aumento dell'attività locomotoria

            b) modifica del tracciato EEG (Elettroencefalogramma)

            c) miglioramento dell'attività metabolica a livello del SNC

            d) influenza sull'asse ipotalamo-ipofisi-surrene

            Studi sperimentali hanno evidenziato come il ginseng svolga la sua azione stimolante solo in      condizione di stress e non, come gli altri stimolanti, in ogni condizione. Per questo viene            chiamato ADATTOGENO.

            Alcuni studi condotti su sportivi affermano un netto miglioramento dell'efficienza del lavoro     aerobico

            a) con diminuzione di acido lattico e piruvico

            b) riduzione dei livelli plasmatici di acidi grassi liberi (per ossidazione degli stessi al posto          del glucosio che rimane pertanto disponibile per la produzione di energia per i muscoli striati   e il fegato)

            c) aumento del consumo di ossigeno e funzionalità respiratoria

            d) diminuzioni dei tempi di recupero

 

Si è riscontrato anche un'azione anabolizzante per:

a) aumento della sintesi surrenalica degli steroidi (GH)

b) aumento della secrezione dell'ormone della crescita con conseguente aumento del tono dopaminergico.

 

3. AZIONE ENDOCRINA

Alcuni studi hanno rilevato un'azione dei ginsenosidi sull'attività corticosurrenalica ipofisi mediata, si osserva infatti un aumento dell'ACTH (ormone corticotropo ipofisario). Questo effetto non è presente negli animali ipofisectomizzati. Sembra inoltre in grado di diminuire i livelli plasmatici di prolattina.

 

4. AZIONE IPOGLICEMIZZANTE

Si è visto che nelle persone affette da diabete mellito di tipo 2 il P. Ginseng causa una riduzione della glicemia e dei livelli plasmatici di emoglobina glicata. Questo effetto è dovuto alla aumentata sensibilità dei tessuti, in particolare del muscolo striato, all'azione dell'insulina e all'aumento della secrezione di insulina da parte delle cellule beta del pancreas. L'azione è dovuta ai polisaccaridi presenti (panaxani).

 

5. AZIONE IPOLIPIDEMIZZANTE

Il P. Ginseng è in grado di ridurre il colesterolo totale senza apprezzabili modifiche della frazione HDL e dei trigliceridi. Si osserva inoltre un aumento dell'enzima SOD (Superossido dismutasi) responsabile dell'azione antiossidante sui tessuti endoteliali che costituiscono la parete dei vasi arteriosi.

 

6. AZIONE ANTIRADICALICA

Per la presenza di saponine il P. Ginseng sembra attivare la protezione endogena contro i radicali liberi.

 

7. AZIONE CARDIOCIRCOLATORIA

La presenza di vari tipi di saponine che provengono da parti diverse della pianta svolgono diverse azioni sul sistema cardiocircolatorio, azione cardioprotettiva di alcune saponine ma non di altre, azione calcioantagonista con effetti sulla pressione arteriosa.

All'inizio della terapia il P. Ginseng svolge azione miotropa, cronotropa e batmotropa positiva, ma con il proseguo della cura si ha addirittura un progressivo rallentamento della frequenza cardiaca e una modica vasodilatazione periferica.

Queste azioni sono dovute ad una interazione con i canali del calcio.

Vengono riferite anche azioni antiaritmiche omologhe all'Amiodarone.

Il P. Ginseng riduce la coagulazione del sangue. In alcuni studi clinici su pazienti moderatamente ipertesi dopo 4 settimane di trattamento i valori pressori sia diastolici (pressione minima) che sistolici (pressione massima) erano calati del 5% con riduzione della frequenza cardiaca dell'8%. Inoltre vi è un effetto di potenziamento dei beta bloccanti e dei calcioantagonisti.

 

8. AZIONE ANTIAGGREGANTE PIASTRINICA

Alcuni ginsenosidi svolgono un'azione antagonista nei confronti del PAF (Fattore di Aggregazione Piastrinica) che si attiva per azione di adrenalina e trombina.

 

9. AZIONE EPATICA

E' stata documentata la capacità dei alcuni ginsenosidi di

a) ridurre i livelli di transaminasi

b) ridurre le lesioni epatiche prodotte da sostanze tossiche

c) rallentare la degenerazione fibrosa del fegato nei processi precirrotici

d) ridurre i depositi di trigliceridi nel fegato

 

10. AZIONE IMMUNOSTIMOLANTE

I ginsenosidi inducono un incremento di IgM IgG, delle cellule NK (Natural Killer) e dei livelli di interferone (Gamma interferone). Queste azioni però variano in base alla dose. Si è visto infatti che la droga ad alte dosi (maggiori di 1mg/ml) è CONTROINDICATA NELLE INFEZIONI ACUTE) ma può essere utile in basso dosaggio per risolvere situazioni cronicizzate in appoggio alle terapie farmacologiche classiche.

 

11. AZIONE ANTITUMORALE

Quest'azione è direttamente collegata all'attività immunostimolante dei polisaccaridi presenti. La maggior protezione si ha verso i tumori di bocca, faringo-polmonare, fegato, colon, retto, stomaco, pancres, esofago e ovaie. Si è osservato anche una diminuzione del rischio in pazienti fumatori.

 

 

12.  AZIONI FARMACOLOGICHE MINORI

AZIONI SULLA SFERA RIPRODUTTIVA: sperimentazioni su animali dimostrano che la pianta stimola l'afflusso di sangue ai corpi cavernosi, aumenta il livello di testosterone, la spermatogenesi ed aumenta la crescita dei testicoli e delle ovaie, con aumento dell'attività sessuale  nei maschi.

 

DOSAGGIO

Per un'azione tonica, per migliorare le prestazioni sportive, la concentrazione e l'efficienza lavorativa si consiglia un dosaggio di gr 0,5-1 di radice suddivisa in 2 somministrazioni per un periodo breve di 2-3 settimane

Per migliorare le condizioni fisiche di debilitazione in pazienti con malattie degenerative e pazienti anziani si utilizzano dosaggi di 0,4-0,8 gr di radice al dì divisi in due somministrazioni.

Si può usare anche l'estratto fluido oppure l'estratto secco.

Il dosaggio consigliato di estratto secco titolato in ginsenosidi al 7%, pari a 1-2 gdi radice, va da 200mg a 400mg al dì.

È importante osservare l'ora di somministrazione che va dalla mattina alle 7-8 al pomeriggio alle 15-16 per non incorrere negli effetti collaterali di insonnia e nervosismo con cicli di max 45 giorni con un intervallo di 20 giorni.

 

EFFETTI COLLATERALI

Mastopatia anche in uomini in seguito all'utilizzo prolungato di alte dosi che possono portare anche a irritabilità, ipertensione, insonnia, diarrea, eruzioni cutanee, depressione, vertigini, palpitazioni, iperpiressia.

 

INTERAZIONI CON FARMACI

Occorre fare attenzione se si assumono i seguenti farmaci:

  • corticosteroidi                  aumento degli effetti farmacologici
  • estrogeni                           aumento degli effetti farmacologici
  • calcioantogonisti              aumento degli effetti farmacologici
  • diuretici                            effetto di resistenza ai diuretici
  • anticoagulanti warfarinici                        potenziamento degli effetti
  • digossina                          aumento dei livelli plasmatici di digossina
  • fenelzina e antiMAO       comparsa di cefalea e tremori e potenziamento degli effetti antiMAO      

 

CONTROINDICAZIONI

Non usare in gravidanza, allattamento e sotto i 12 anni.

I pazienti diabetici devono monitorare i livelli di glicemia. In caso di:

- ipertensione

- associazione con fenelzina e warfarinici

- mestruazioni abbondanti

- in pazienti cardiopatici

È importante comunque avvertire il medico in caso di assunzione di medicinali di nuova prescrizione se si assume contemporaneamente ginseng.

Non assumere per periodi troppo prolungati, se ci sono episodi frequenti di epistassi o mestruazioni troppo abbondanti.

Non assumere dopo le ore 16.

Si è notato che la varietà rossa può potenziare gli effetti della caffeina. Pertanto fare molta attenzione all'assunzione di bevande che ne contengono contemporaneamente.

 

 

 

 

 

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